Il Birrificio Lesster sul podio di Cibus 2022

Il 3 maggio la birra “Ventinovedodici – Barrel Aged Bourbon” del Birrificio Lesster si è aggiudicata una medaglia d’argento al concorso Birra dell’Anno 2022, al quale hanno partecipato quasi duemila diverse preparazioni artigianali: i numeri di quest’edizione sono stati notevoli, così come notevole è stata la qualità dei prodotti presentati.
 

Il ritorno dal vivo, organizzato grazie a Unionbirrai e Birra Nostra, ha visto in gara 45 diversi stili di birre, selezionate da 244 produttori e valutate da una folta giuria di esperti sia italiani che stranieri, radunatasi nel bolognese a fine marzo. La categoria numero 35 è quella in cui troviamo le birre affinate in legno, fatte gareggiare indipendentemente dal colore, dalla tipologia di fermentazione e dal grado alcolico: al secondo posto nella selezione, premiata da Roberta Careddu, troviamo proprio la Ventinovedodici, affinata nelle botti che hanno ospitato l’aromatico liquore proveniente dal Kentuky.
 

Fosco, com’è stata sviluppata l’idea di questa birra?

La Ventinovedodici prende il nome dalla data in cui abbiamo dato avvio alla prima produzione di prova del birrificio Lesster, il 29 dicembre del 2011: si tratta di un esperimento cominciato tre o quattro anni fa, con volumi di produzione relativamente piccoli, in attesa di capire quanto fosse valido. Il premio ricevuto a Cibus e i commenti raccolti dai giudici non possono che spingerci a portarlo avanti e a migliorarlo, aumentando anche le quantità di prodotto: subito dopo la premiazione abbiamo completamente esaurito la riserva di questa Imperial Stout affinata in botte, ma fortunatamente tra un mesetto sarà di nuovo disponibile!

Ovviamente, prima di pensare all’affinamento abbiamo lavorato molto sulle birre da cui partivamo, dal momento che all’epoca non avevamo birre con gradazione alcolica abbastanza elevata. Le Ventinovedodici, infatti, sono in realtà tre diverse birre: “sorelle” della premiata sono la nostra Strong Scotch Ale “Angiolina”, che viene affinata per quattro mesi nelle botti utilizzate per conservare il rum, e la “Contrabbandiera”, lasciata riposare per lo stesso intervallo di tempo nelle botti di Amarone.

La premiazione arriva dopo un periodo di pausa forzata dalla partecipazione ai concorsi. Com’è stato tornare sul palco?

A causa della pandemia siamo stati costretti a sospendere gli invii di birre per le degustazioni, ma quest’anno abbiamo deciso di provare a rimetterci in gioco anche da questo punto di vista: è stato difficile fare fronte al Covid, ma la soddisfazione ricevuta a Cibus ci ripaga delle fatiche passate, legate soprattutto alla crisi del settore della ristorazione.

Con Unionbirrai abbiamo partecipato al Beer&Food Attraction di Rimini, abbiamo vinto dei premi a Riva del Garda e non solo. Nella sezione “Birre Premiate” del nostro sito è possibile trovare tutte le classificate come Luppolo d’Oro, d’Argento o di Bronzo al concorso di FederBirra, ma tornare a vincere su un palco così importante, dopo il periodo segnato dal coronavirus, è stato per noi un orgoglio con un significato in più, di ripresa e riconoscimento del nostro lavoro.

Ricordiamo fra l’altro ai lettori che la giuria effettua gli assaggi senza sapere da quale birrificio provengano le candidature, a garanzia di imparzialità. Le birre con cui avete partecipato a Cibus erano sei in totale, giusto?

Esattamente, tre delle quali sono arrivate in finale: tra le migliori dieci, sono state selezionate anche la Contrabbandiera e l’Angiolina, birre di partenza per le versioni barrel aged. E in questo momento stiamo già pensando a quali candidare per i prossimi concorsi.

A onor del vero, comunque, è fondamentale anche ricevere i giudizi meno positivi per poter modificare le nostre preparazioni e capire come innovare i nostri prodotti: si cresce proprio grazie alle critiche costruttive, che suggeriscono in che direzione puntare.

E puntare sulla qualità è sempre un ottimo obiettivo.

Chiara Tomasella